Il tight |
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Il nome di questo abito da cerimonia deriva dall'inglese "tight coat", giacca attillata; gli inglesi, però, lo chiamano in maniera diversa: morning dress. In effetti, il tight si indossa esclusivamente di giorno.
La giacca, di colore nero o grigio, può essere anche corta: in questo caso si parla di "mezzo tight". Il gilet è grigio chiaro, il pantalone a righe.
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La cravatta grigia è una buona alternativa al plastron, il tradizionale fazzoletto da collo; la camicia ha il collo diverso a seconda che si usi l'una o l'altro. |
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Il tight è completato dal cilindro, grigio o nero, e dai guanti in pelle. |
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Una cerimonia di nozze costituisce la più frequente occasione per indossare un tight. Oltre allo sposo lo indosseranno i testimoni e il padre sia della sposa che dello sposo. Ma è anche possibile che il tight sia richiesto per tutti gli invitati. |
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Per il suo matrimonio il principe Edoardo d'Inghilterra ha indossato un tight tradizionale, mentre il fratello Carlo ha deciso di fare uno strappo alla regola, indossando un elegante completo grigio. |
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Chi si atteneva alle regole, almeno a quelle del vestire, era invece un altro Edoardo, il famoso principe di Galles (poi re Edoardo VIII fino all'abdicazione nel dicembre del 1936): la sua accurata eleganza ha fatto di lui una vera e propria leggenda. |
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Quando il tight è d'obbligo: Royal Ascot. |
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Ogni anno, a giugno, nell'ippodromo di Ascot si svolge una delle più famose corse di cavalli dell'intera Inghilterra: la Royal Ascot. Un evento sportivo, ma anche un appuntamento mondano, a cui è fondamentale presentarsi con l'abito giusto. Per l'uomo è di rigore il tight, anzi: il morning dress. Cilindro compreso, ovviamente.
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La corsa prende il nome dalla sovrana; e in effetti la regina Elisabetta, nota appassionata di cavalli oltre che proprietaria dell'ippodromo, non manca mai di visitare i campioni in gara.
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Quella dei cavalli non è l'unica gara che si svolge ad Ascot. Tra le signore, ad esempio, esiste da sempre una singolare competizione: quella dei cappellini! |
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